Dispensa n. 15
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Per questo quindicesimo numero di Dispensa abbiamo voluto concentrarci sulla concretezza di uno sguardo capace di curare il futuro. Le storie presenti nelle pagine che state per sfogliare saranno d’ispirazione per chi vorrà seguire il nostro motto: terra figlia!
Terra figlia nasce dall’esigenza di una rivoluzione ecologica del pensiero e dell’azione.
La terra non è più, o non solo, considerata come “madre” ormai esaurita da ogni risorsa, ma è da considerarsi come figlia: ha bisogno delle nostre cure e attenzioni, siamo noi a doverla portare nel futuro, con rispetto e protezione, nell’ottica di sviluppo e favorendo l’innovazione.
Terra figlia è essere adulti e adulte responsabili del Pianeta che abitiamo, garantirne la sopravvivenza e migliorarne la qualità, proteggere la comunità a cui apparteniamo, lasciare un territorio e una società migliori di quelli che abbiamo trovato. Quando parliamo di crisi climatica, quando chiediamo che l’economia e la produzione di cibo siano sostenibili per il miglioramento delle condizioni di vita, nel rispetto dell’ambiente e del sociale, quando ci preoccupiamo per le generazioni future, quando ci battiamo per il recupero dell’etica, siamo già protagonisti della rivoluzione che vogliamo.
Terra figlia è un approccio femminile sul mondo che privilegia il sentire al pensare, protegge e ispira, condivide e pacifica, riproduce e cura, esprime generosità e partecipazione, creatività mentale e manuale. Il femminile come atteggiamento, tiene conto dei bisogni umani di base come la giustizia, il rispetto, gli scambi equi, agisce con senso di responsabilità verso gli altri e verso le generazioni future. La ciclicità come attitudine.
Buona lettura.